Pericoli in rete, prosegue la campagna educativa "Una vita da social"
Il progetto ha permesso di incontrare oltre 1,7 milioni di studenti, 180 mila genitori, 100 mila insegnanti per un totale di 15 mila scuole in 250 città.
Sensibilizzare i giovani sui pericoli e i rischi della rete. Questo l’obiettivo della campagna educativa "Una vita da social", giunta alla quinta edizione, realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Il bilancio oggi è estremamente positivo, basti pensare che gli operatori della Polizia Postale hanno incontrato oltre 1,7 milioni di studenti, 180 mila genitori, 100 mila insegnanti per un totale di 15 mila scuole in 250 città. “Il progetto è innovativo e decisamente al passo con i tempi e si avvicina alle nuove generazioni evidenziando sia le opportunità del web sia i rischi di cadere nelle tante trappole dei predatori della Rete, confezionando un 'manuale d'uso' finalizzato a evitare il dilagante fenomeno del cyberbullismo e tutte quelle forme di uso distorto della Rete in generale e dei social network.
I poliziotti della Postale per l’intero anno scolastico hanno incontrato studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online, con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età. Cyberbullismo, pirateria informatica, sextortion e pedopornografia sono solo alcuni dei temi trattati dagli specialisti della Postale durante gli incontri con i ragazzi delle scuole italiane. I social network sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager e quindi è necessaria una campagna di informazione e sensibilizzazione per far si che la Rete possa essere per i ragazzi una grande opportunità e non un limite.
La campagna #cuoriconnessi ha coinvolto 30 mila studenti attraverso la proiezione di un docufilm e le testimonianze dirette dei minori vittime di prevaricazioni, vessazioni e violenze on line. Nel corso del 2018 sono stati realizzati incontri educativi sul territorio nazionale raggiungendo oltre 30 mila studenti e circa 3 mila istituti scolastici.
A dare man forte alla campagna inoltre ci hanno pensato anche diverse aziende, tutte uniti da un solo obiettivo: fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime. Gli studenti, da Milano a Palermo, potranno lanciare un messaggio positivo usando l'hashtag #unaparolaeunbacio e salire a bordo del truck allestito dalla Polizia Postale per imparare l'uso corretto dei nuovi media. Stando alla ricerca "Quanto Condividi", realizzata dall’Università Sapienza di Roma e dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, con la collaborazione del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, il 60% dei piccoli internauti pensa di poter limitare l'accesso ai contenuti che condivide sui social in modo definitivo, mentre gli 36% degli adolescenti pensa che le azioni online siano un gioco privo di conseguenze. Si registra poi una forte tendenza dei ragazzi a colpevolizzare la vittima quando questa corrisponde a richieste, ritenendola responsabile del danno che subisce.